Trattato sulla tolleranza, frasi celebri

Maurice Quentin deLa Tour, Ritratto di Voltaire

Più numerose sono le sette, meno ciascuna di esse è pericolosa; la molteplicità le affievolisce (cap. V).

Più la religione cristiana è divina, meno spetta all’uomo imporla; se Dio l’ha fatta, Dio la terrà in vita senza di voi. Voi sapete che l’intolleranza genera soltanto ipocriti o ribelli: che triste alternativa! Vorreste infine difendere con dei boia la religione di un Dio che è stato ucciso dai boia e che non ha predicato altro che la pazienza e la mitezza? (cap.  XI).

Io chiedo adesso se sia la tolleranza o l’intolleranza che è di diritto divino. Se voi volete assomigliare a Gesù Cristo, siate martiri e non boia. (cap. XIV).

Tale è la debolezza del genere umano e tale è la sua malvagità che per lui è di sicuro meglio essere soggiogato da tutte le superstizioni possibili, purché non siano omicide, che vivere senza religione. (cap. XX).

Un ateo che fosse calcolatore, violento e potente sarebbe un flagello tanto funesto quanto un superstizioso sanguinario. (cap. XX).

Ovunque si sia stabilita una civiltà, una religione è necessaria; la legge sorveglia i crimini noti, e la religione i crimini segreti. (cap. XX).

La superstizione sta alla religione come l’astrologia sta all’astronomia, la figlia molto folle di una madre molto saggia.  (cap. XX).

Sarebbe il colmo della follia pretendere di riuscire a far avere a tutti gli uomini un pensiero uniforme sulla metafisica. Sarebbe più facile sottomettere l’intero universo con le armi che sottomettere tutti gli animi di una sola città. (cap. XXI).

Non solo è molto crudele perseguitare in questa breve vita quelli che non la pensano come noi, ma non so se sia anche molto ardito pronunciare la loro dannazione eterna. Mi sembra che non spetti affatto agli atomi di un momento, quali siamo noi, di anticipare in questo modo le sentenze del Creatore. (cap. XXII).

Ammesso che in effetti ci siano venti cattolici romani in Francia per ogni ugonotto, io non pretendo che l’ugonotto mangi i venti cattolici; ma allo stesso modo perché questi venti cattolici dovrebbero mangiare questo ugonotto, e perché impedire a questo ugonotto di sposarsi? (cap. XXIV).